sabato 28 settembre 2019

Quale depuratore scegliere ? Facciamo chiarezza

Magari mossi da nobili ideali ispirati dalla giovane Greta, magari più prosaicamente perché ci si stufa di trasformarsi in un  asinello della Sila per portare i cestelli d’acqua a casa o magari  alla ricerca di qualcosa che migliori la nostra salute evitandoci di consumare acqua spesso mal conservata in bottiglie di plastica, sempre più di frequente passa per la mente l’idea di acquistare un depuratore domestico cosi da poter bere con fiducia quella del proprio rubinetto.

A questo punto però come iniziamo a googolare anziché chiarirsi le idee la situazione si fa tutt’altro che limpida e cristallina.

Microfiltrazione ? Caraffe ? Osmosi ? Alcalina o Ionizzata ? Idrogenata o solarizzata ?
Chiedo al mio fidato idraulico o vado dal dottore ?

Più si fanno ricerche e più ci si rende conto che ogni azienda che propone una differente soluzione è convinta di avere la soluzione in tasca e tutto il resto presente sul mercato viene dipinto come un palliativo o una truffa.

Cosa c’è di vero ? Quale criterio usare per scegliere cosa comprare ?


Per fare la scelta giusta è importante avere ben chiare in mente due cose:
  • La qualità dell’acqua di casa (spesso inquinata da nitrati, pesticidi, diserbanti, arsenico, cromo, ecc..)
  • Le aspettative, le eventuali necessità in termini di sapore, leggerezza, ph..

Una volta che abbiamo bene in mente da che punto partiamo e dove vogliamo arrivare, rinnovando l’invito a non affidarsi al fai da te ma a rivolgersi invece a un professionista, vediamo PRO e CONTRO delle differenti tipologie di filtraggio.

MICROFILTRAZIONE:
In questa categoria rientrano le caraffe filtranti, le casette dell’acqua installate in molti comuni, le cartucce in vendita nei negozi di bricolage che si avvitano direttamente sotto al rubinetto e declinazioni varie dello stesso principio.
La microfiltrazione va da 50 a 0,1 micron e avviene per lo più tramite carboni attivi (di sintesi o vegetali).

PRO
  • Costo estremamente contenuto
  • Facilita di installazione (o nessuna come nelle caraffe)
  • Capace di eliminare odori e sapori sgradevoli

CONTRO
  • Elimina solo cloro e eventuali scaglie di calcare, ruggine e sabbia in sospensione
  • Resa decrescente infatti più la cartuccia sarà satura meno potrà trattenere, con la possibilità anzi che rilasci quanto trattenuto in precedenza
  • Rischio di proliferazione batterica

Lo consiglio solo in presenza di acqua assolutamente pura o se la capacita di spesa è estremamente limitata

NANO-ULTRAFILTRAZIONE
Gli impianti di nano o ultra filtrazione sono dispositivi con una capacità filtrante da 0,1 a 0,001 micron capaci di eliminare tra l’altro macromolecole ed emulsioni, fibre di amianto e spore di giardia.

PRO
  • Capaci di eliminare alcuni inquinanti in soluzione
  • Nessuno scarto di acqua durante la depurazione
  • PH inalterato

CONTRO
  • Membrane soggette a saturazione 
  • Inefficaci su virus, nitrati e nitriti
  • Se l’acqua trattata è “pesante” resta così.

Adatta a zone con acqua senza particolari problematiche note e per persone che non necessitano (o gradiscono) acqua con un ridotto residuo fisso.


OSMOSI INVERSA

L’osmosi inversa avviene spingendo in pressione l’acqua attraverso una membrana semipermeabile a 0,0001 micron (1 nanometro) che permette il passaggio esclusivo delle molecole dell’acqua e di una determinata quantità di ioni scartando invece nitrati, pesticidi, virus, batteri, ecc..
Si utilizza ad esempio negli impianti di bordo per sfruttare, potabilizzandola, l’acqua del mare o gli astronauti nello spazio recuperano grazie a questo procedimento i propri liquidi (sudore e urina) ottenendo acqua pura.

PRO
  • Totale eliminazione degli elementi indesiderati
  • Resa costante nel tempo
  • Nessun rischio di proliferazione batterica

CONTRO
  • Costo, per impianti non di origine dubbia e privi di certificazioni, elevato
  • PH difficilmente superiore a 6,5
  • L’eliminazione delle sostanze indesiderate avviene scartando circa il 50%  dell’acqua trattata.

Spesso gli impianti ad osmosi possono montare una cartuccia in zeolite o carbonato di calcio capace di alzare il ph sino ad ottenere acqua alcalina.

Risolutivo in zone “problematiche” e unica strada percorribile se si necessita acqua minimamente mineralizzata (tipo quella di montagna) dal rubinetto di casa


IONIZZATORI

Gli ionizzatori alcalini permettono di modificare il ph grazie a un processo elettrofisico noto come elettrolisi.

L’acqua viene prima filtrata tramite una cartuccia a carboni attivi e poi sottoposta all’’elettrolisi, tramite due piastre viene applicata corrente elettrica e le sostanze contenute nell’acqua vengono riorganizzate in base alla loro carica elettrica. L’acqua viene “separata” in questo modo: l’elettrodo negativo dello ionizzatore (costruito in titanio e platino) attira gli ioni positivi (minerali alcalini), mentre l’elettrodo positivo, gli ioni negativi (radicali acidi).

PRO
  • Gli unici dispositivi capaci di portare il ph oltre 10
  • Non necessita di manutenzione costosa
  • Semplice da installare

CONTRO
  • La cartuccia a carboni ha una capacita di depurazione piuttosto limitata
  • Se l’acqua trattata è “pesante” o inquinata otterrò acqua alcalina pesante o inquinata
  • La parte elettronica è spesso soggetta a rotture.

Ideale in zone dove l’acqua è pura e leggera (ma non troppo altrimenti l’elettrolisi non lavora a dovere) o se voglio sacrificare la purezza in favore di un ph più alto.



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