martedì 30 dicembre 2014

Cosa sono e come funzionano i discussi depuratori ad "osmosi"

L'osmosi inversa è un procedimento meccanico e naturale per purificare l'acqua da impurità di varia natura. Questa tecnica sfrutta le potenzialità di una membrana semipermeabile, ad esempio un film cellulosico, che si lascia attraversare dal solvente (nel nostro caso l'acqua) ma non dai soluti (impurità). In condizioni naturali, se due recipienti vengono separati da tale membrana, si assiste al passaggio del solvente dalla zona in cui è più concentrato a quella in cui è presente in concentrazioni inferiori. Per ricondurci all'esempio pratico, l'acqua passa dal recipiente dov'è più pura (ad es. acqua distillata) a quello in cui presenta un minor grado di purezza (ad es. acqua salina). Questo passaggio si arresta nel momento in cui i due recipienti raggiungono il medesimo rapporto tra acqua ed impurità.
Nell'osmosi inversa, al contenitore dove l'acqua è meno pura viene applicata una pressione tale da vincere la sua naturale tendenza ad entrare in questo compartimento. Si ha così un inversione del flusso osmotico naturale e, riconducendoci all'esempio precedente, il passaggio di acqua nel senso "soluzione concentrata (acqua salina) → soluzione diluita (acqua distillata)".

 Per chiarire meglio il concetto di osmosi, immaginiamo di avere un recipiente diviso in due parti uguali (A e B) da una membrana semipermeabile (cioè permeabile soltanto al solvente - in questo caso l'acqua - e non al soluto, in questo caso ad esempio del comune sale da cucina). Nello scomparto A è presente una soluzione acquosa in cui è stato sciolto un cucchiaio di sale, mentre nella parte B abbiamo una soluzione acquosa di ugual volume in cui sono stati sciolti tre cucchiai di sale. Tale differenza crea un gradiente di concentrazione per il sale ai lati della membrana e, dal momento che questa sostanza non può attraversarla, l'equilibrio viene raggiunto con il passaggio di acqua dal compartimento A (in cui il sale è più diluito) verso lo scomparto B (in cui è più abbondante). Se preferite, si può anche dire che l'acqua passa per osmosi dalla soluzione in cui è più concentrata (A) a quella in cui lo è in misura inferiore (B).
In seguito a tale flusso, aumenta il livello di acqua in B e diminuisce in A, creando un certo dislivello tra i due. Tale fenomeno ha termine quando le due soluzioni raggiungono la medesima concentrazione.

Se in B viene applicata una pressione superiore rispetto a quella osmotica si parla di osmosi inversa. Grazie a tale pressione (nell'ordine dei 10 - 12 bar per l'acqua di casa) il solvente passa dalla soluzione in cui è meno concentrato (B) a quella in cui lo è in misura superiore (A).
I depuratori che utilizzano il processo di osmosi inversa vengono ampiamente utilizzati sia in ambito domestico che industriale, ad esempio nei megaimpianti di desalinizzazione industriale dell'acqua marina o negli autolavaggi (l'acqua demineralizzata non lascia macchie sulla carrozzeria).
La semplicità di questa tecnica ed il vantaggio di non richiedere l'aggiunta di sostanze chimiche, ha reso l'osmosi inversa il più diffuso sistema di purificazione dell'acqua alimentare, capace di allontanare la quasi totalità delle sostanze organiche (inclusi microorganismi patogeni e non), ma anche buona parte dei sali minerali in eccesso. L'acqua in uscita dai depuratori ad osmosi inversa può quindi considerarsi un'acqua oligominerale, cioè un'acqua a basso residuo fisso (povera di sali minerali).

 I detrattori di questa metodica puntano il dito proprio contro questa caratteristica, che impoverirebbe l'acqua di minerali preziosi al punto da renderla distillata e nutrizionalmente "vuota". In realtà, molto spesso, dietro a queste critiche si nasconde l'esigenza commerciale di propinare depuratori che sfruttano metodi di filtrazione alternativi.

Non dimentichiamo, infatti, che il contributo dell'acqua alla copertura del fabbisogno quotidiano dei singoli minerali è particolarmente modesto, in quanto tali sali sono prevalentemente di tipo inorganico e quindi scarsamente assimilabili dal nostro organismo. Pensate che con una semplice sottiletta si assimila tanto calcio quanto bevendo per un’anno dell’acqua ricca dello stesso elemento.

Inoltre a conclusione, ogni impianto ad osmosi inversa di buona qualità deve essere dotato di una valvola di regolazione della salinità rendendo quindi il consumatore in grado di determinare il tenore salino della propria acqua in base al suo gusto personale o di particolari esigenze mediche o sportive.

Potreste a questo punto pensare che il depuratore sia costoso e che visto il momento di crisi economica sia un gadget destinato solo a persone facoltose e di rimandarne l’acquisto. In realtà questi impianti si ammortizzano non acquistando più acqua in bottiglia, (mediobanca indica la spesa annua per l’acqua minerale di una famiglia di quattro persone compresa tra i 500 e i 1000 euro) e inoltre molte aziende forniscono l’impianto in forma gratuita alle famiglie che stipulano un contratto di manutenzione programmata, per altro fondamentale per il buon funzionamento dello stesso, rendendo la spesa ancora più abbordabile.

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Liscia, gasata e con l'arsenico

In questi giorni è stata ripresa da molti siti una notizia, che in realtà risale al 2010 e pubblicata per prima dalla rivista “Le scienze” secondo la quale nella quasi totalità delle acque minerali è stato riscontrato Arsenico.

L'arsenico oltre ad essere come tutti sappiamo un potente veleno, è considerato dall'Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro una sostanza cancerogena di categoria 1  responsabile di molte malattie oncologiche, come il cancro alla vescica, all'epidermide, al rene e al polmone. 

Va inoltre detto che stando alla certificazione scientifica assumere l'arsenico in maniera continua mediante acqua inquinata,  sia essa del rubinetto o in bottiglia, porterebbe a disfunzioni cardiache, patologie ematologiche, neurologiche e diabete.

L'Arsenico è una sostanza chimica che esiste in natura e lo troviamo nell'ambiente in molte forme di tipo organico e inorganico ed è presente nelle acque perché come ogni composto che si trova nei terreni va a sciogliersi con l'aiuto delle acque piovane che passano attraverso gli stessi e giungono sino alla falda, oltre a questo l’attività conciaria, la lavorazione del vetro e la produzione di fitofarmaci inquinando di fatto il territorio ne possono alzare ulteriormente il livello.


Queste alcune delle acque minerali più diffuse in commercio e il corrispondente valore in microgrammi per litro di Arsenico:

L'Acqua Ferrarelle contiene 6.810 microgrammi per litro

L'Acqua Levissima contiene 6.200 microgrammi per litro

L'Acqua Fiuggi contiene 1.850 microgrammi per litro

L'Acqua San Pellegrino contiene 1.380 microgrammi per litro

L'Acqua Sant'Anna contiene 1.310 microgrammi per litro

L'Acqua Lete contiene 0.759 microgrammi per litro

L'Acqua Fabia contiene 0.404 microgrammi per litro

L'Acqua Panna contiene 0.355 microgrammi per litro

L'Acqua Sangemini contiene 0.204 microgrammi per litro

L'Acqua Rocchetta contiene 0.198 microgrammi per litro

L'Acqua Uliveto contiene 0.088 microgrammi per litro

L'Acqua Boario contiene 0.056 microgrammi per litro

Ti ricordo che per quanto riguarda l’arsenico il valore guida, quindi la quantità ritenuta adatta alla nostra salute, stabilito dall’OMS è zero mentre per le normative italiane l’acqua viene considerata potabile fino a 10 microgrammi per litro. Nelle acque minerali fino a qualche anno fa il valore ammissibile era di 200 microgrammi per litro e senza obbligo di indicazione in etichetta da parte del produttore e solo recentemente è stato equiparato a quello delle acque potabili.

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Gli acquedotti di amianto sono sicuri ?

Come già ampiamente dimostrato da studi pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità (lo trovi qui) non esiste limite accettabile per una sostanza fortemente cancerogena come l’amianto ingerito, che provoca tumori documentati alla prostata, all’ovaio, al peritoneo, al pericardio e al testicolo.
 
L’Istituto Superiore della Sanità e l’International Agency for Research on Cancer (IARC) prendono in considerazione le malattie che la letteratura scientifica indica associate all’esposizione all’amianto: mesotelioma della pleura, del peritoneo, del pericardio e della tunica vaginale del testicolo, tumore maligno della laringe, di trachea, bronchi e polmoni, e ovaio, e pneumoconiosi. Sono stati analizzati i dati disponibili nelle basi di dati dell’Ufficio di Statistica dell’ISS per quanto riguarda la mortalità e l’ospedalizzazione. 

Inoltre fin dal 30 gennaio 2013 il Parlamento europeo stabilisce: “anche diversi tipi di tumori causati non soltanto dall’inalazione di fibre trasportate nell’aria, ma anche dall’ingestione di acqua contenente tali fibre, proveniente da tubature in amianto – sono stati riconosciuti come un rischio per la salute e possono manifestarsi addirittura dopo alcuni decenni” (articolo 37). 
Infine, come sostenuto ripetutamente dal Prof. Giancarlo Ugazio (ex patologo ambientale dell’Università di Torino) nella sua pubblicazione “La triade interattiva del mondo inquinato contro la salute”, Aracne Editore, le fibre d’amianto sono dannose alla salute umana, sia se inalate, sia se ingerite, richiamandosi alle numerose ricerche del patologo giapponese Omura, fin dal 2006.

Insomma, l'unico amianto che  non fa male è quello che non c'è !!


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mercoledì 24 dicembre 2014

Auguri !!!

Un grande e caloroso augurio di Buon Natale a tutti voi che avete la bontà di leggermi.


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martedì 23 dicembre 2014

Che acqua usate in cucina ?

Che acqua usate in cucina ?

Mi capita spesso di parlare con persone che giudicano la loro acqua del rubinetto sgradevole al palato o che semplicemente non si fidano di berla.
Si rendono conto che se la mettono nel ferro da stiro lo buttano via, se la danno alle piante diventano gialle, se la mettono al pesce rosso il poverino sbianca se non muore, ma per cucinare la usano con la massima tranqullità perchè TANTO BOLLE E DIVENTA BUONA .....

NON ESISTE NIENTE DI PIU SBAGLIATO !!!!!!!!!!!

La bollitura infatti poteva essere una soluzione quando dovevamo difenderci da tifo, colera, vaiolo, ecc.
Oggi le problematiche presenti nella nostra acqua potabile sono di tipo chimico, derivanti dall'inquinamento, dalle tubature, dai derivati del cloro.  La bollitura quindi non solo risulta totalmente inefficacie ma anzi, evaporando l'acqua pura aumenta la concentrazione delle sostanze indesiderabili peggiorando l'effetto che le stesse avranno sulla nostra salute.







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